È apparsa sulla rubrica "Italians" del Corriere la nota di una lettrice che rivela un atteggiamento decisamente ostile nei confronti dei docenti.

I sindacati hanno una colpa gravissima: hanno anteposto la loro sigla alla difesa della scuola. Lo sciopero del 5 maggio è il frutto di una spinta dal basso che ha richiesto con forza una data unitaria".

Leggiamo con sorpresa e preoccupazione: "E' possibile che tra lunedì 27 e martedì 28 si conosca il testo degli emendamenti su cui anche il Governo concorda e a quel punto si capirà se i sindacati rappresentativi confermeranno o meno lo sciopero del 5 che dovrebbe essere anche accompagnato da manifestazioni regionali o interregionali.

Cosa farà il quintetto dei sindacati "rappresentativi" se Renzi non modifica il suo programma? Al momento, solo Gilda ha ipotizzato il blocco degli scrutini.

Dopo lo sciopero "dal 9 al 18 aprile delle attività non obbligatorie" (sic! ma che sciopero è?!) proclamato dal quintetto sindacale (Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda) è stata convocata, per sabato prossimo 18 aprile a Roma, una manifestazione delle RSU neo-elette.

Dopo il debutto scoppiettante al Miur, sei mesi fa come sottosegretario o quasi vice-ministro vicario di Giannini, l'ascesa di Davide Faraone sembra arenata e in difficoltà.

All'iniziativa Pd sulla scuola del 22 febbraio 2015, Matteo Renzi ha partecipato in doppia veste, ha recitato due ruoli.

Trovo del tutto gratuito, ingenuo, paradossale, offensivo, anche infamante il titolo "Assenteismo, sono i docenti calabresi a 'marinare' più volte la scuola" dell'articolo di Alex Corlazzoli su ilfattoquotidiano.it.